Politico


ROMOLO RICCARDO LECIS
IL POLITICO

Romolo Riccardo Lecis è ancora studente universitario, in giurisprudenza, quando da interventista partecipava al primo conflitto mondiale, combattendo nelle file della gloriosa Brigata Sassari, come ufficiale di complemento. Venne congedato nel luglio 1920 col grado di tenente.
Rientrato nella vita civile, nel 1921 si laureò a Roma in giurisprudenza.

Questo periodo lo vide in prima fila nel Movimento degli ex-combattenti, in lotta per la rivendicazione dei diritti del popolo sardo. Per questa sua forza ed impegno mantenne un posto di primo piano tra gli antesignani dell’autonomia regionalista. Infatti da sempre fu uno strenuo assertore della necessità per l’isola di un particolare sistema istituzionale di autogoverno, che poi si concretizzò con la nascita della Regione Autonoma. Questa sua profonda sensibilità autonomista si legge chiaramente anche nelle sue opere. In particolare nel romanzo “La razza. Frammento di recentissima storia” del 1923 vengono chiaramente espressi questi suoi ideali. Egidio Pilia lo aveva incluso tra “...quei giovani autori...”, come Pietro Casu e Filiberto Farci, definiti da sempre “...pionieri del rinnovamento artistico regionale, antesignani di un nuovo movimento letterario”, che allora (primi anni ‘20), si ispirava agli stessi principi e ideali sui quali si stava formando il movimento politico sardista. Nella “Razza...”, il popolo della nostra isola viene così da lui descritto: “V’è un popolo nella nostra Italia che non è ancora quanto occorre conosciuto ed apprezzato: un popolo ancora vergine come la sua terra pur dopo secoli e secoli di lotta, di tempeste, di invasioni che non gli han potuto mutare anime e faccia...”.

Religiosissimo e da sempre instancabile attivista dell’Azione Cattolica (fu tra i fondatori del circolo di Seui), rimase sempre legato agli ambienti dell’area politico cultuale cattolico-popolare. Iscrivendosi allo stesso Partito Popolare Italiano. Posizione questa che venne fortemente rafforzata anche dalla sua intensa attività professionale svolta per tanti anni in buona parte con realtà legate alla Chiesa e direttamente col Vaticano.

Negli anni ’50 lo ritroviamo nuovamente in prima linea con le due candidature nelle liste della Democrazia Cristiana per un seggio in parlamento. Nel 1953, nella circoscrizione Cagliari-Sassari-Nuoro-Oristano della Camera dei Deputati, è in quattordicesima posizione riportando 18.565 voti di preferenza, in una lista aperta dal futuro Presidente della Repubblica Antonio Segni.  Ricandidato alla Camera, sempre nelle liste della Democrazia Cristiana nelle elezioni politiche del 25/26 maggio 1958, riuscì ad ottenere nel collegio di Cagliari 2.521 voti di preferenza.

Quando Romolo Riccardo Lecis muore nel maggio 1962 lascia nelle sue opere una autentica testimonianza di verità sulla sua gente, il “Popolo Sardo”, che racchiude un intenso messaggio di stimolo per la difesa della nostra millenaria dignità ed integrità morale. 

Giuseppe Deplano

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(Giuseppe Deplano © 2013)

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