Scrittore e giornalista


ROMOLO RICCARDO LECIS
LO SCRITTORE E GIORNALISTA

Il seuese Romolo Riccardo Lecis, scrittore, avvocato di fama e uomo politico, nonostante ancor oggi risulti sconosciuto ai più, egli nella storia della letteratura sarda del ‘900, occupa un posto di primo piano. Lo stesso Egidio Pilia lo aveva incluso tra “...quei giovani autori...”, come Pietro Casu e Filiberto Farci, definiti da sempre “...pionieri del rinnovamento artistico regionale, antesignani di un nuovo movimento letterario”, che allora (primi anni ‘20), si ispirava agli stessi principi e ideali sui quali si stava formando il movimento politico sardista.
Tra le opere del Lecis, sono da citare: “Sulla bilancia – Note alla psicologia di Paolo Orano” Tipografia Giovanni Satta Areddu – Ozieri 1919; “Sagome e Profili” (Ed. La Laziale - Roma, 1923), “La Razza, frammento di recentissima storia”, (Ed. Maglione & Strini, Roma, 1923, pag. 300/1) e “Sebastiano Satta, oratore e poeta ed il dramma di un popolo” (Ed. A.L.C.I. - Tip. Don Luigi Guarnella, Roma 1937).
Nella “Razza...”, il popolo della nostra isola viene descritto dall’autore in questi termini: “V’è un popolo nella nostra Italia che non è ancora quanto occorre conosciuto ed apprezzato: un popolo ancora vergine come la sua terra pur dopo secoli e secoli di lotta, di tempeste, di invasioni che non gli han potuto mutare anime e faccia...”. E’ stata questa pubblicazione a rivelare del Lecis la sua più profonda vena artistica. Infatti, in essa, ispirato da un profondo sentimento sardista, egli difende a spada tratta tutti quei valori che contraddistinguono la nostra gente, perché secondo lui “...è un delitto che un popolo glorioso, ricco di tradizioni millenarie, alte nella storia dell’eroismo, lavoratore instancabile, che nel solco dell’avvenire getta tutto ciò che ha di prezioso, e ve lo getta magnanimamente, dimentico del proprio benessere, per il benessere di tutto un popolo (quello italiano, ovviamente!!), che con lui si confonde, che di un popolo simile raccolto nella gloria solitaria del proprio lavoro, eletto per integrità di opere e di vita incorrotta, si debba scrivere per concludere in un modo o nell’altro: La Razza è di banditi, o di barbari, o di grassatori o di delinquenti.” Per Egidio Pilia “…Il libro di Lecis rimane così come un’isola nel grande fiume della vita, ponte di passaggio tra il passato e l’avvenire, ricordo di un’epoca di dolore, grido di un’anima d’eccezione, che simbolizza lo slancio più puro della gioventù sarda combattente.”
Dopo la pubblicazione del primo libro, che ottiene il riconoscimento da parte dell’Accademia d’Italia, la quale ne segnala il nome con una deliberazione del 3 luglio 1938, il Lecis collabora attivamente con diverse testate isolane, animato com’è dal suo spirito pratico e realizzatore, teso a determinare il rinnovamento della struttura sociale ed economica della sua terra.
Nel periodo di riforma legislativa anch’egli porta un suo contributo notevole, pubblicando tra l’altro numerosi scritti in materia giuridica. Una gran parte dei suoi lavori li riunisce nel 1931, in un unico volume, che registra numerosi consensi da parte di insigni giuristi: “Orientamento verso la riforma della legislazione penale italiana” (Ed. La Laziale - Tip. Luigi Guarnelli - Roma, 1931).
In questo periodo alla professione forense, esercitata prevalentemente a Roma, affianca un’intensa attività presso l’Istituto di Medicina legale dell’Università di Roma, alla quale si somma anche l’incarico di consulente legale della Poliglotta Vaticana, del quotidiano della Santa Sede l’Osservatore Romano, nonché della Congregazione Salesiana.
Nel corso della sua intensa vita il Lecis collabora con numerose testate giornalistiche, tra cui: Il Corriere d’Italia, Il Nuovo diritto italico – Settimanale giuridico forense, Il Popolo di Roma, Il Giornale d’Italia, Il Nuraghe ed altri  quotidiani e periodici.

Giuseppe Deplano
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(Giuseppe Deplano © 2020)

2 commenti:

  1. Ciao nonno, mi piacerebbe rincontrarti e parlare un po'con te.gianfranco

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    1. Ciao Gianfranco Lezzi!! Ma Romolo Riccardo Lecis era il nonno di tua madre Grazia?? Maurizio cugino della povera Marisa...

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